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Inquinamento acustico: quando la fabbrica disturba la cittadinanza

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    La fabbrica disturba: chiesto un milione di euro

    I fattiUna fabbrica friulana, è risultata essere molto rumorosa. La cittadinanza di Tavagnacco, ha richiesto un milione di euro di risarcimento. L'accusa è stata di disturbo del riposo pubblico. Il reato é contenuto nell'Art. 659 del Codice Penale.

    Art.659: Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.

    1. Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro .
    2. Si applica l’ammenda da 103 euro a 516 euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità."
    3. Chi effettua una professione rumorosa, è sanzionabile di ammenda o di arresto.

    Il procedimento.

    Una decina di persone si sono presentate come parte civile rappresentate dall’avvocato Giuseppina Iaria. L'udienza si è celebrata il 21 Novembre. Un tecnico dell'Arpa ha fornito tutti i dati relativi alle diverse rilevazioni acustiche effettuate. Tutto davanti al pubblico ministero Alessandra Cadalt.

    Come iniziò la storia.

    Un disturbo di rumorosità,  è contestato da più di dieci anni. Il gruppo di cittadini ha rivendicato di non poter stare nei propri giardini, per l'alto tasso di rumore e vibrazioni, prodotto dall'attività della fabbrica. Successivamente, il caso é approdato al Consiglio comunale di Tavagnacco e sono state ordinate le rilevazioni fonometriche. Queste hanno attestato effettivamente una pressione acustica, che supera i limiti di tolleranza, consentiti dalla legge. La sorgente del rumore é il taglio dei materiale ferroso ed il suono dei motori, dei macchinari utilizzati nella linea produttiva. Il Comune già nel 2013 ha emesso un'ordinanza, che ha chiesto l'abbattimento delle emissioni sonore, del ciclo produttivo della fabbrica. A seguito del persistere del disturbo sono partite le denunce, che hanno portato alla via del tribunale.

    100 mila euro di risarcimento!

    L'avvocato Ilaria Giuseppina sta chiedendo un risarcimento oneroso di 100 mila euro per ciascuno, che si sia dichiarato parte civile. Questo non solo per la svalutazione degli immobili legati a questo disturbo, ma anche per i danni relativi a soglie di rumore che superano la tutela alla salute. Oltre a ciò si è richiesto anche la responsabilità penale. Intanto per le ordinanze comunali di cui parlavamo sopra, è stato presentato un ricorso al Tar che si esprimerà nel 2015.

    Risarcimento per inquinamento acustico

    Conclusioni.

    Un'attività lavorativa ha diritto di esercitare e il dovere di rispettare la cittadinanza vicina. Questo vale anche per le piccole attività di quartiere. Bisogna analizzare cosa si vuole esercitare, con chi si confina e se tali vicini potrebbero essere disturbati. Un'attività di isolamento acustico o fonoassorbenza è bene preventivarla prima. Precedentemente ad eventuali dispute legali che possono poi condizionare la vita dell'attività economica. Sia l'esercizio commerciale che il cittadino hanno un bene in comune: la propria serenità.

    E tu cosa pensi? Il cittadino è troppo intollerante? O le attività economiche si dimostrano poco attente all'inquinamento acustico prodotto? Scrivilo nei commenti

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